Le origini dell’Istituto risalgono al 23 agosto 1880, quando con Decreto del Ministro dell’agricoltura, industria e commercio fu istituita ad Avellino una Scuola Serale e Domenicale di Arte applicate all’Industria, funzionante presso la Camera di commercio ed arti. Il D. M. faceva seguito alle delibere adottate, in date diverse, dal Consiglio Comunale, dalla Deputazione Provinciale e dalla Camera di Commercio ed Arti di Avellino. Diretta dal pittore Achille Martelli ed in seguito intitolata all’on. Paolo Anania De Luca, la Scuola ebbe il primo Consiglio Dirigente così composto: cav. Emanuale Suarez – Presidente; cav. Raffaele Genovese; avv. Vincenzo Salzano; ing. Ottavio Rossi; ing. Sebastiano Padula – consiglieri. Vi si insegnava disegno e modellazione, con un corso triennale, e le lezioni venivano svolte per due ore, di sera, dal lunedi al sabato e per tre ore al mattino della domenica. Morto il Martelli, la scuola cominciò a disgregarsi. La Camera di Commercio ed Arti incaricò allora il comm. Fiorentino Vecchiarelli di relazionare sullo stato della Scuola e sulle finalità cui era destinata.
Il Vecchiarelli non solo relazionò al Consiglio Camerale sulla inadeguatezza delle finalità della Scuola, ma dopo contatti avuti con i rappresentanti del Comune e della Provincia, le propose il riordinamento. Era l’anno 1904.
La scuola industriale di 2° grado e la costruzione del primo edificio
In seguito alla legge del 14 luglio 1912 concernente il riordinamento della istruzione industriale, la scuola fu classificata Scuola Industriale di 2° grado, sezione per meccanici – elettricisti con corsi per l’ebanisteria e la ceramica. Succedeva come commissario reggio Pasquale D’Anna. Quest’ultimo iniziò subito la pratica per un mutuo di £. 120.000 dalla Cassa DD. e PP. per l’acquisto di macchine per le officine, essendo gli impianti esistenti inadeguati allo sviluppo della Scuola. Il 1° aprile 1920 fu anche nominato il Consiglio di Amministrazione.
Il Consiglio intensificò la pratica per la concessione del mutuo, di 120.000 lire e d’accordo con gli Enti Locali, deliberò di costruire un nuovo edificio, su un suolo da acquistare, essendo ormai i locali presso la Camera di Commercio completamente inadeguati.
Con l’interessamento dell’on. avv. Alfonso Rubilli, nel marzo 1922, anno in cui la Scuola funzionava in Rione Duomo, il Consiglio ottenne un mutuo di 1 milione di lire dalla Cassa DD. e PP. con interessi a totale carico dello Stato e il pagamento delle quote di ammontamento a carico degli Enti Locali. Fu così acquistato il suolo al Viale Regina Margherita e dopo che il Ministero ebbe approvato il progetto fu iniziata la costruzione del nuovo edificio. I lavori, furono portati a termine il 20 novembre 1924. Nel frattempo, dal dicembre 1923, ai consiglieri De Cillis e Gennarelli erano subentrati il prof. Avv. Alfredo De Marsico e il prof. Comm. Filippo Visconti. Dall’a.s. 23/24 funzionò anche una sezione aggregata per la ceramica, per volere della Camera di Commercio. Tale sezione però, estranea al contesto della Scuola, fu fatta in seguito funzionare separatamente.
Dal 1924 assunse la Direzione della Scuola l’ing. Michele Galeno, che mantenne l’incarico fino al 1946, anno della sua morte. Nonostante l’edificio non fosse ancora ultimato egli cominciò la traslocazione nei nuovi locali di Viale Margherita e con l’aiuto del personale e degli alunni potè iniziare anche l’impianto per l’illuminazione elettrica, mentre in concomitanza gli operai dell’impresa provvedevano a completare l’edificio centrale e i capannoni.
Poiché infine la costruzione dell’edificio, dei capannoni e l’acquisto del suolo comportarono una spesa superiore a quella prevista, il Consiglio dovette sobbarcarsi l’onere di far fronte alla maggiore spesa. Per fortuna il Cav. Galasso accettò il pagamento rateale della somma e, generosamente, rinunziò, anche agli interessi legali. Successivamente di fronte alla facciata centrale fu eretta una bellissima cancellata, disegnata dal prof. Umberto Marsturzi.
Risolta così la questione dell’edificio, il Consiglio potè rivolgere la propria attenzione alla sistemazione dei locali e dei macchinari ed alla costruzione delle suppellettili, a cui provvedevano gli stessi alunni coadiuvati dal personale con notevole enfasi e spirito pioneristico. Il contributo di questi ultimi permetteva una notevole riduzione per spese di manodopera e rendeva possibile la disponibilità di fonti per l’acquisto di attrezzi e di macchinari.
Inoltre, nel 1925 e nel 1926 furono svolti nella scuola due corsi semestrali ( serali e domenicali ) per cementisti e fu in tale periodo che gli allievi del corso crearono l’ossatura in cemento armato del personaggio coperto tra l’edificio centrale e i capannoni.
Va premesso anche che dal 1924 funzionarono presso la Scuola corsi preparatori, dapprima annuali, poi biennali ed infine triennali, di avviamento professionale, a tipo industriale. Dal 1929 tali corsi furono trasformati in Scuola Secondaria di Avviamento Professionale a tipo Industriale e funzionarono fino al 1962 presso la Scuola Industriale.
Nel 1928 il Consiglio di Amministrazione contrasse inoltre un nuovo mutuo con la Cassa di Risparmio del Banco di Napoli di £. 400.000, ottenuto dopo l’autorizzazione del Ministero, con l’interessamento degli onorevoli Prof. Alfredo De Marsico e Dott. Edoardo Brescia.
Con tali fondi si potettero costruire altri sei capannoni ed attrezzare tutte le nuove officine. Nel 1930-31 funzionavano presso la Scuola Corsi Serali per radiotelegrafisti, indetti dal Genio del Regio Esercito e l’anno successivo corsi serali per montatori e radiotelegrafisti, indetti dalla Regia Aereonautica